Come un coro
‘Come si vive la fede’ era il titolo dell’incontro organizzato in parrocchia venerdì 20 gennaio nell’itinerario ‘Vieni e Vedi’ di incontri con testimoni, in particolare, nella serata, con tre esperienze di cammino collettivo: Equipe Notre Dame, per coppie di sposi, Scout Agesci, per giovani dagli 8 ai 20 anni, da 40 anni nel nostro territorio, Rinnovamento nello Spirito, corrente di grazia carismatica con il gruppo Maria Regina della Pace che si incontra in parrocchia da quasi 30 anni.
Diciamolo subito: il titolo era sbagliato. Quello giusto sarebbe stato: come canta un coro perfetto. Si, un coro con voci di diverse età, di ragazzi e di anziani, di uomini e di donne, che canta senza prove, senza essersi accordato sulle note di accompagnamento ma che quando lo senti ti chiedi da dove venga l’armonia e pensi che ci sia un trucco tecnico, oppure c’è qualcosa di più che non vedi ma che fa stare insieme le persone e fa vivere le emozioni.
Questo è accaduto. Una decina di capi scout che con una parola parlano di sé e del perché tengono a servire i ragazzi nel renderli autonomi e protagonisti della propria vita. Gratis. Bellissimo ed incredibile. Mai visto in televisione.
Una coppia, Armando e Betty, che parla di sé e della loro Equipe (cinque, sei coppie che camminano nella vita matrimoniale sedendosi a parlare di sé come compito ed insieme ad un altro, Gesù, che fa parte della loro vita), insieme ad altre 60.000 coppie nel mondo: Perché? La risposta è nella domanda che si fecero venti anni fa dopo il matrimonio. Possibile che siamo arrivati, o è solo il punto di partenza? E come e dove andare? Ed invece di novità compulsive la risposta è stata nell’imparare periodicamente a fermarsi, insieme e poi con altri, magari cenando, magari parlando, magari pregando. Anche questi non fanno notizia: sembra che le coppie siano fatte per separarsi, invece questi stanno insieme da 20 anni ed hanno gli occhi che brillano. Incredibile.
E poi l’esperienza del Rinnovamento nello Spirito, nei canti che lodano sia nel momento della festa che in quello della difficoltà, nella invocazione, nell’abbandono della pretesa di poter fare tutto da soli. La testimonianza di un sacerdote, Don Lorenzo, che parla della sua trasformazione e della passione per la bellezza della Chiesa e per le persone, Salvatore, entusiasta per le possibilità date a tanti di incontrare il Signore facendosi accogliere il martedì sulla porta della cappella parrocchiale, Antonio che con Pierangela ha scoperto la felicità nel comprendere che il bene che può fare viene da un altro e che ciò che valida l’amore è la possibilità che diamo a chi ci chiede aiuto e non il giudizio. Incredibile, quando non cerchi trovi e quando comprendi che non dipende tutto da te vedi il mondo nel verso giusto. E la sorpresa più grande è la felicità che arriva quando non la cerchi più ed ha il nome di un angelo.
E tutti hanno detto la stessa cosa, che se si cambia lo sguardo si cambia tutto (n teologia si insegna che lo Spirito non cambia le cose ma le fa nuove…che sia questo?). E che la gioia, che dura nel tempo, è diversa dal divertimento, che dura qualche ora. E che basta camminare, con compagni di viaggio per non arrivare da nessuna parte, ma riuscendo a vedere i fiori lungo la strada, insieme ai sassi che non mancano mai sui sentieri, e se si sono ci sarà un perché. Intanto camminiamo, insieme.
Ut unum sint, che siano una cosa sola, la parola di Gesù nel Vangelo di Giovanni rivolta a chi crede in lui.
E’ accaduto, una sera, per chi è venuto ed ha visto, Vieni e Vedi il filo conduttore, E’ accaduto e non per la bravura degli organizzatori e non solo per l’intuizione di Don Gaetano. Persone che cercano si sono ritrovate scoprendo che ognuna aveva trovato in gruppo o da sola un pezzo del mosaico della vita bella e tutti avevano voglia di farlo brillare. Per sé, ma come tutte le cose preziose trovano senso nel farsi apprezzare da chi non le ha ancora incontrate. In fondo basta uscire un venerdì di gennaio o spingere la porta di una cappella di periferia un martedì sera o ancora buttarsi nella avventura di stare con i ragazzi lasciando che siano loro a diventare grandi da soli ma con lo sguardo affettuoso di chi vuole loro bene per cambiare la propria vita, o scrivere sul calendario in cucina che per mezz’ora marito e moglie hanno l’obbligo di sedersi e guardarsi negli occhi o insieme alzando lo sguardo.
Basta farsi incontrare, basta cercare, basta capire come insegna la vita che non si può essere felici da soli.
Fabio Cortesi
(Vice presidente Consiglio Pastorale Parrocchiale)
Ascolta le tre testimonianze qui:
Equipe Notre Dame
Scout Agesci
Rinnovamento nello Spirito