Carissimi amici, come state?
Un saluto a tutti dall’Etiopia, da Lare, sul confine con il Sud Sudan.
Siamo nei mesi piu’ caldi dell’anno, sempre sopra i 40 e anche di
notte non si scherza: serve bere in continuazione 5 o 6 litri di acqua
al giorno, farsi la doccia 3 volte al giorno e 3 volte la notte,
dormire fuori di casa la notte nella veranda, tutta l’acqua che beve
la sudi e non vai mai a far pipi’, mancano le forze e dei giorni
sembra di essere degli zombi….
Oltre alla mancanza di cibo, ora c’e’ anche il caldo, tutti cercano di
sopravvivere…
Notizie dalla guerra civile in Etiopia: la situazione sta con
difficolta’ tornando alla normalita’, le 4 comunita’ salesiane del
nord stanno aiutando come possono la popolazione. Sembrano essere
confermate le notizie di uccisioni indiscriminate e altri terribili
crimini da parte dell’esercito eritreo, che era entrato in Etiopia,
approfittando della guerra per avere delle vendette sul popolo del
Tigray, la regione in questione. Il governo etiope non ha confermato
questo, mentre tutte le chiese e le ong stanno cercando di aiutare
come possono la popolazione. Speriamo che al piu’ presto torni la pace
effettiva e si faccia luce su questi crimini.
Le attivata’ della nostra parrocchia stanno proseguendo, nella nostra
chiesa di Lare abbiamo comprato una pianola e domenica scorsa due
nostri giovani che stanno imparando, hanno accompagnato alcuni canti,
grande entusiasmo da parte di tutti.
La visita a tutte le famiglie sta quasi finendo, un bel momento di
incontro, conoscenza, amicizia e preghiera con la nostra gente.
Dopo la pausa di fine semestre stiamo riprendendo i vari asili, qui a
Lare, Gok e a Kubri. Proprio a Kubri, un villaggio in cui passa il
confine con il Sud Sudan, e’ da ottobre che abbiamo iniziato asilo e
chiesa e moltissime persone la stanno frequentando, abbiamo gia’
nominato due catechisti che durante la settimana radunano i cristiani,
insegnano a leggere e scrivere, una piccola scuola soprattutto per le
donne, e insegnano la bibbia. In questo periodo di gran caldo
moltissimi profughi sono arrivati a Kubri dal Sud Sudan, problemi di
cibo e problemi di insicurezza di vita, soprattutto nella regione
dello Joungle. A Kubri c’e’ un centro dell’ONU per la raccolta di
nuovi profughi e sembra che abbiamo intenzione di aprire un nuovo
campo profughi, visto il numero alto di arrivi, oltre agli altri 5
campi esistenti ora nella regione di Gambella.
Noi facciamo una piccola parte a Kubri, con la scuola per i bambini e
la nostra chiesa.
Abbiamo avuto per 4 giorni qui da noi due dottori da Abobo, Maria
Teresa e Maria, amiche da tanto tempo. Abbiamo organizzato per tutta
la gente che voleva delle “cliniche mobili”, visite mediche per ogni
persona che aveva delle difficolta’, e consegna delle medicine a
ciascuno. Un evento straordinario per tutta questa gente, trovare un
vero dottore che ti dica cosa effettivamente hai e trovare delle
medicine giuste per la tua malattia, non la solita tachipirina e
antibiotico che ti danno qui a Lare qualsiasi malattia hai. Grazie
alle nostre dottoresse, che hanno lavorato giorno e notte per la
nostra gente.
Una bella notizia viene dal Sud Sudan, da pochi giorni e’ stato
nominato Vescovo di Rumbek, sempre in Sud Sudan, padre Christian
Carlassare comboniano, originario di Schio. E’ stato in una parrocchia
con maggioranza nuer per 15 anni, il mio vicino al di la’ del confine,
con cui ci siamo sentito molto per la pastorale. Il 23 maggio sara’
ordinato Vescovo a Rumbek. Un coraggi da leoni e tanta preghiera per
lui.
Noi stiamo per iniziare la quaresima, perche’ la nostra Pasqua
quest’anno sara’ il 2 maggio, insieme alla chiesa ortodossa. Il nostro
personaggio piu’ bello perche’ originario dall’Africa, e’ sicuramente
Simone di Cirene, una città della Libia, il quale si trova per strada
mentre passa Gesu’ con la Croce e lo aiuta a portarla.
Che bello questo gesto, nonostante che tornasse stanco dalla campagna,
nonostante i suoi programmi e le sue intenzioni, si ferma e aiuta Gesù
a portare la Croce.
Già a Natale l’Africa accoglie Gesù profugo, che fugge in Egitto
perché Erode voleva ucciderlo, ora un uomo dell’Africa arriva fino a
Gerusalemme per aiutare Gesù a portare la Croce.
In ogni parte del mondo quando incontri qualcuno in difficoltà senti
dentro di te questa domanda “Vuoi essere il mio Cireneo?”, cioè vuoi
aiutarmi a portare la Croce? Gesù porta la nostra Croce e noi portiamo
quella degli altri.
Un ricordo a tutti voi per la pamdemia che stiamo tutti vivendo e un
saluto affettuoso
abba filippo