Archivio articoli – Verona

Missionario

 GIORNATA MONDIALE

MISSIONARIA

22 OTTOBRE 2017

 

 


Raccolta fondi per le missioni

2017


VIENI E VEDI

VENERDI 14 ottobre, ore 20:45 in relazione al tema dell’anno pastorale “Vieni e Vedi” Lucia Melchiori ci ha regalato la sua testimonianza dal titolo: “Nigeria: nel terrore e nella paura c’è speranza. La Chiesa e l’esperienza di una scuola di Lagos”.

 Vieni e vedi:

ho visto la Nigeria in una scuola e sono venuta a dirvi che non ero sola

img-20161015-wa0005Verona non ha nemmeno 260.000 abitanti. Lagos, Nigeria ne ha oltre 20 milioni.

A Verona i bambini vanno tutti  a scuola in classi che vengono considerate numerose se raggiungono i 30 alunni. A Lagos ci sono classi di oltre 100 alunni e bambini venduti dalle famiglie come servi per farli almeno studiare.

A Verona ci sono sistemi fognari e se si sta male si va all’ospedale, gratis. A Lagos le fogne sono a cielo aperto e si paga per farsi curare qualsiasi cosa.

Se molti giovani Nigeriani vengono in Italia ci sarà pure un perché!

Lucia Melchiori, professoressa di storia e filosofia in pensione, ha fatto i percorso inverso. Non lo ha fatto per un disegno salvifico o per un programma preparato da tempo. Semplicemente, lei che dell’Africa conosceva solo la passione di San Daniele Comboni per aver illustrato una mostra sulla sua vita, ha risposto ad una domanda di persona, con responsabilità, pur timorosa comunque di Boko Aram (ma le hanno detto che è al nord, mentre il sud della Nigeria è tranquillo); pur timorosa degli animali (ma le hanno detto che in città non ci sono coccodrilli); pur preoccupata per la lingua, un misto di inglese e portoghese con aggiunta di dialetti locali (ma le hanno detto che si impara in fretta).

Venerdì 14 ottobre, invitata dal Gruppo Missionario, ha condiviso con molti la sua esperienza durata poco meno di un anno come responsabile di una scuola di oltre 300 ragazzi. Lì vicino, in periferia, sorge un centro medico, uno slum circondato da centinaia di case fatiscenti, mentre all’orizzonte si vedono i grattacieli, segni irraggiungibili del benessere dei pochi.  Sul mare una distesa di bottiglie di plastica con un panorama diverso da quello delle spiagge da cartolina.img-20161015-wa0006

La corruzione e la violenza dilagano nella città, perfino la polizia ferma gli automobilisti per estorcere loro qualcosa. Alcuni quartieri sono inavvicinabili anche di giorno e di sera la corrente elettrica viene tolta alle  sette di sera.  Niente tv, niente computer, niente lettura. Come scrivono i vescovi nigeriani, la politica corrisponde al degrado ed alla corruzione. Si ripetono puntualmente scontri ed omicidi  tribali. La ricchezza, frutto dello sfruttamento petrolifero, ha arricchito pochissimi e portato molti ad adorare il dio denaro, da conquistare ad ogni costo.

Eppure Lucia è tornata a Grezzana  portandosi in valigia non solo le relazioni con i ragazzi e  le persone che sorridono alla vita ed alla speranza, ma anche la risposta alla domanda sul senso della vita.

Ha smesso quasi subito dopo il suo arrivo in Africa di  credere di poter imporre o proporre  igiene ed ordine, di poter programmare in una scuola invasa dalle acque nella stagione delle piogge. Ha lasciato da parte le paure alimentari, assistendo al frequente scongelamento ed al ricongelamento della carne nei congelatori ora accesi ora spenti per la mancanza di energia elettrica e all’impossibilità di usare il generatore per tanto tempo visti gli alti costi per mantenerlo acceso. Ha dovuto subire le angherie di chi pretendeva denaro senza averne alcun diritto; ma, ha anche incontrato medici professionisti generosi che hanno preferito lavorare in una struttura per la alimentazione dell’infanzia della periferia, aiutando così decine di bambini dal ventre gonfio, anziché in cliniche private.

Ha quasi scordato come si guida l’automobile, considerato che per una donna guidare da sola a Lagos è pressoché impossibile. Ma è tornata ricca di risposte; ha trovato una comune umanità.

Si è sentita goccia nel mare del bene, sorella di fratelli, figlia dello stesso Padre.  25 euro sono un patrimonio per una ragazza che ha speso tutto quello che aveva per dormire una notte in albergo per salvare la sua dignità. Una tuta da ginnastica donata a un bambino vale il ringraziamento di un padre che fa ore di strada per riconoscere.  Pulire la scuola senza farsi vedere per rispetto. img-20161015-wa0004

Lucia ha compreso che se si trova il senso della vita tutto il resto è in sovrappiù, come ricevere il centuplo. Ora vede le cose con altri occhi e vuole condividerle con noi la sua passione, che come noto ha due significati: sofferenza ed entusiasmo.

Vieni e vedi è il tema conduttore dell’anno pastorale e Lucia è venuta a trovarci perché ha visto lontano da noi modi diversi di vivere, distanze abissali fra chi sta bene, ma non basta alla felicità, e chi sta male. Ha visto testimoni, volontari prima di lei percorrere da anni la condivisione. Ha visto chi non può trovare  bellezza attorno a sé se non nella gratuità che viene da lontano od in quella delle comunità parrocchiali locali che si tassano per pagare la scuola ai bambini. Ha visto Cristo addormentandosi alle sette di sera nel buio, lontano dai suoi affetti famigliari e dalle sue e nostre comodità, ma scoprendo come, in fondo, alla felicità dell’uomo basti veramente poco. Uno sguardo, un’affezione,  una risposta, una persona viva alla quale appartenere.

Ed è venuta a dircelo.

Grazie.

Fabio Cortesi



Don Luigi Liberali

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Carissimi Amici e Amiche,
sono quasi due anni che non scrivo il “Diario dall’ Angola”.

Forse mi sono dimenticato degli amici e amiche che mi hanno accompagnato in questi anni di missione, per continuare ad essere “qui e là insieme missionari”?

Assolutamente no!

Quello che mi ha “intralciato” un poco è stato il cambiamento del luogo di missione, all’inizio di 2015, ma adesso, ricordando i 25 anni del mio ‘saluto’ all’Italia (20 luglio 1991) e del mio arrivo come missionario nel nordest del Brasile (21 luglio), voglio riprendere e rafforzare i contatti con quelle persone che mi hanno accompagnato in tutti questi anni e che stanno sempre nella mia preghiera e nel mio cuore.

Scarica il diario qui: diario-dall-angola-34

 


SELENA VARLIEN

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Sei mesi in Perù… partendo con un vocabolario di spagnolo, tornando con gli occhi pieni di gioia

Selena ha visto ragazzi in situazioni peggiori di come le aveva immaginate, haIMG-20151022-WA0005 portato a casa dal suo viaggio il sogno di poter dare attenzione, cura, senza attendersi nulla in cambio. Selena Varlien, per gli amici Selly, con Stefania presidente della ASSOCIAZIONE SINERGIA, ha presentato giovedì 22 ottobre la sua esperienza di volontariato a Lima, megalopoli capitale del Perù, presso la sala parrocchiale di San Domenico Savio. C’erano più di 50 persone ad ascoltarla, guardando scorrere le decine di immagini proiettate, soprattutto volti, quasi sempre sorrisi, puliti e luoghi, quasi sempre sporchi.

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Per sei mesi Selly ha vissuto accanto ai ragazzi della ‘Casetta’, bambini che hanno interrotto la frequenza alla scuola tanto da ritrovarsi analfabeti a 13 anni, che vivono letteralmente per la strada o in caseggiati fatiscenti dove l’igiene minima è inesistente e sconosciuta. La droga dei poveri, dei ragazzi, è la colla per scarpe, annusata nei sacchetti. La famiglia è la banda che vive di espedienti e di idee creative per sopravvivere. La tubercolosi è la causa di morte principale per i ragazzi che spesso non hanno nemmeno una carta di identità, una data di nascita certa, l’affetto ed il sostegno di un genitore.

Selena non poteva salvare tutti i ragazzi di strada di Lima, del Perù, ma poteva IMG-20151022-WA0004conoscere la loro realtà, imparare la loro lingua, unirsi ai volontari che non obbligano nessuno a lasciare la strada per fare una esperienza di famiglia, di istruzione, di gioco e di regole, ma offrono una possibilità per la quale chiedono solo un impegno temporaneo. La situazione di vita di questi ragazzi è tale che molto spesso pur accettando di vivere nella casa-famiglia, insieme ad una decina di coetanei, passati pochi giorni sentono il richiamo della foresta di abitudini, di relazioni che li portano a tornare da dove erano venuti. Poi però accade che gli operatori di strada della associazione ricontattano questi giovani, così un ripensamento e l’idea che una vita diversa possa essere possibile, fa sì che ritornino nella casa che avevano lasciato. Ed è allora una festa, così come accade quando un ragazzo, tornato alla scuola, forte di quanto ricevuto, intraprende alla maggiore età una strada in autonomia, qualche anno prima impensabile, o un altro sventola per settimane la carta di identità acquisita dopo ore di attese per la burocrazia che finalmente gli darà un nome ed una data di compleanno (perché no? Anche per i regali degli amici!)

IMG-20151022-WA0006Selly non poteva conoscere tutti i ragazzi che vivono sulle strade di Lima, ma poteva entrare in relazione con alcuni e lo ha fatto riportando in Italia molto di più di quello che pensa di aver dato. Ci ha detto di aver imparato a cercare la gratuità, a non pretendere dagli altri quanto non possono dare o comprendere, di dare valore al tempo condiviso ma senza dimenticare la cura di sé. Ci ha detto che consiglia a tutti di guardare lontano, di fare l’esperienza di dare e di essere nella relazione, semplicemente imparando a costruire aquiloni, o intrecciando braccialetti; spiegando come evitare di infettarsi di TBC o portando i ragazzi a fare il bagno, scoprendo che talvolta possono preferire una grande pozzanghera che una piscina pulita… Ci ha detto che è tornata con una seconda famiglia, che lo rifarebbe e che dopo i sei mesi passati con i ragazzi si è concessa un viaggio da sola in altri paesi della America Latina scoprendo non solo la bellezza delle persone che aveva incontrato, ma anche la meraviglia per natura e tracce della storia dei popoli. Ci ha detto delle cose, ci ha parlato di persone, ci ha parlato con gli occhi, ed erano pieni di gioia.

Scarica il volantino dell’Associazione Sinergia:

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“22 Marzo 2015 Giornata Missionaria”

Domenica 22 marzo 2015,  presso la nostra Parrocchia, si è tenuta la consueta “Giornata Missionaria”.

Una giornata dedicata alla raccolta di fondi per aiutare i più bisognosi.

Con il ricavato della giornata, di ben 1810,00 Euro, sono state aiutate sia le Missioni Salesiane, sia le persone meno abbienti della nostra Parrocchia.

Cogliamo l’occasione per ringraziare di cuore tutte le persone che ci hanno aiutato nella prepararazione delle torte.  Ringraziamo il “Mercatino di Franca” che ha dato i suoi frutti e,  in particolare, i piccoli e i ragazzi degli “Itinerari alla Fede” che con le loro famiglie hanno rinunciato a qualcosa per loro, nel periodo della Quaresima, per aiutare i poveri.

I salvadanai dei bambini, consegnati loro all’inizio del periodo quaresimale, sono stati poi deposti in un cesto e donati nell’offertorio della S. Messa delle 11.00.

Ringraziamo il Signore per il ricavato della raccolta e per l’armonia e la serenità del Gruppo Missionario, nella speranza che ci doni sempre la voglia di proseguire nell’impegno di aiuto al prossimo.