Il nostro Gruppo Missionario, sempre super impegnato.

Il nostro Gruppo è costituito da 11 persone e Don Paolo che ci guida soprattutto nella spiritualità di cui noi sentiamo il bisogno. Durante l’arco dell’anno leggiamo e commentiamo la vita di un santo missionario, questo ci permette di entrare ancor più in profondità nel cammino della nostra missione. Il Gruppo si è formato con l’entusiasmo, la determinazione di Don Carlo Vitacchio, salesiano missionario, che molti della nostra Parrocchia hanno conosciuto. E’ stato in Brasile per ben 13 anni dove sono stati aperti con la comunità salesiana 4 asili. Con il passare degli anni la situazione politica in Brasile cambiò e lo stato cominciò ad interessarsi per la costruzione di scuole statali e per l’educazione dei bambini, quindi Don Carlo lasciò questo progetto e cominciò a pensare di aiutare altre realtà, come ad esempio Don Luigi De Liberali per molti Don Gigetto suo allievo che in quel momento era in missione in Angola dove gli servivano aiuti economici per affrontare i viaggi limitrofi ed evangelizzare. Come gruppo lo stiamo attualmente aiutando, in questi ultimi giorni è diventato Parroco nella Parrocchia di nostra Signora dei Naveganti a Benghela (Angola). Si era aggiunto ai nostri impegni anche la missione di Don Giorgio Gallina in Ciad, precedentemente parroco della nostra Parrocchia che ci chiedeva aiuto per le difficoltà della sua nuova comunità. Dopo qualche anno Don Giorgio rientra in Italia e ci indica un nuovo progetto da realizzare di Don Filippo Perin (salesiano) a Lare in Etiopia che noi abbiamo accolto con gioia sostenendolo tutt’ora nella riparazione delle capanne per ragazze madri, cure mediche agli ammalati, distribuzione di mais unico sostentamento e una parte della costruzione di due pozzi. Negli anni scorsi abbiamo inviato aiuti a Madre Maria Scremin, Canossiana di Verona, per 60 anni missionaria in India nei lebbrosari e per le adozioni di bambini in difficoltà. In questi giorni è salita alla casa del Padre dove pregherà e ci sosterrà da lassù. Stiamo aiutando anche Don Andrea Mattuzzi diocesano, per la costruzione della Chiesa e aiuti a persone in difficoltà in Guinea-Bissau. Sono stati adottati 4 bambini audiolesi dell’Istituto Effetà di Betlemme che vengono curati ed educati dalle suore Maestre di Santa Dorotea e un bambino dell’Associazione AVSI dell’Iraq. La cosa più bella è la corrispondenza con questi missionari, prevalentemente in estate quando vengono a far visita ai loro familiari e chiedono sempre un appuntamento per incontrarci, per dare testimonianza e per ringraziare i fedeli della Parrocchia per l’aiuto donatogli e per essergli vicini. Il Gruppo Missionario si incontra il martedì ogni 15 giorni. Durante l’anno organizza: la Giornata Missionaria Mondiale con l’allestimento per l’offerta di fiori e torte preparate da mamme, nonne e vari gruppi della Parrocchia, il Mercatino di Natale dove vengono realizzati oggetti fatti a mano da alcune di noi, la Giornata Missionaria Parrocchiale in occasione della Festa della Mamma. Tutto questo per autofinanziarci, oltre al grande aiuto che ci viene dato mensilmente da alcuni sostenitori che hanno a cuore i nostri progetti.
Mese missionario 2025.

Si è conclusa anche quest’anno la


Giornata Missionaria Mondiale


19 ottobre 2025

Sempre grazie ai fedeli della Parrocchia di San Domenico Savio

per la loro generosità

Incontro con Massimiliano che ci racconta la sua esperienza in Angola a Benghela

Il 14 ottobre 2025, abbiamo avuto il piacere di incontrare Massimiliano, giovane salesiano, nella nostra Parrocchia durante l’incontro come Gruppo Missionario esteso alla Comunità. Conosciuto attraverso la persona del nostro caro don Luigi De Liberali (don Gigetto), Missionario sostenuto da molti anni ora in terra di Missione a Benghela in Angola. Massimiliano è arrivato a noi in questo bel pomeriggio, carico di attesa, per portarci un’esperienza che ha fatto proprio a Benghela con 6 ragazzi provenienti dal Triveneto. Qualcuno di loro ancora studente universitario, qualcuno lavoratore. L’Angola come estensione è 10 volte l’Italia e si affaccia sull’Oceano Atlantico a sud dell’Equatore. Per lo sbalzo termico si passa dal caldo torrido ad usare la felpa di sera in piena estate. La vita ovviamente in questi luoghi è molto meno cara che da noi. Ad esempio, per fare un pieno di benzina per una jeep occorrono solo 15 euro. Qui non si possono avere macchine diverse da questa, le strade sono quasi completamente dissestate. L’unica tenuta in modo decoroso è la Provinciale, tutto il resto complica la vita quotidiana a chi deve raggiungere i centri vicini lontani dalla Provinciale. Massimiliano e i ragazzi sono partiti dalle loro città o paesi con le loro comodità per andare a migliaia di km e cercare di portare in questa terra lontana il loro tutto, il loro cuore a chi più sfortunato di noi che non ha niente. Il loro servizio è stato aiutare i catechisti della zona, che molte volte faticano a vedere le persone e i bimbi nei villaggi, per le grandi distanze e per i pochi catechisti rispetto alle esigenze delle persone. Il primo ostacolo, la lingua: il portoghese. I nostri ragazzi non lo conoscono, ma non ci si lascia abbattere e pian piano si riesce ad interagire, grazie anche a loro che desiderano stare con Massimiliano e i ragazzi. Il tema trattato sono stati i dieci Comandamenti. Il pomeriggio quindi era dedicato a questo tema per poi approfondirlo. I balli erano l’accoglienza prima di iniziare tra tutti noi. Poi la drammatizzazione del Comandamento stesso concludeva il nostro incontro. L’età dei ragazzi con i quali si faceva animazione era elementari e medie. Si divertivano poi a colorare i vari fogli dati dai nostri ragazzi che riassumevano un po’ ciò di cui si era parlato poco prima. Le Sante Messe duravano almeno due ore, e finito il tempo la maggior parte di loro si attardava a lasciare l’Assemblea. Per loro veramente la Domenica è il giorno del Signore, dove ognuno di loro è a disposizione degli altri ed è veramente un momento di relazione con il Sacerdote, figura per loro di grande riferimento per la loro vita quotidiana e di fede. La terra di Angola è una terra con tante contraddizioni, il popolo è povero, ma il Paese è ricco di minerali che i nuovi colonizzatori i Cinesi, stanno depredando a loro favore. La povertà del popolo è anche intellettuale. Molti di loro credono ancora agli spiriti maligni. Sono persone bisognose di amore, come noi tutti e cercavano in questo gruppo di giovani, capitanati da Massimiliano, un sorriso, un abbraccio che hanno trovato. Questa esperienza passata ha dato tanto, ai nostri ragazzi e a me dice Massimiliano. Non dimenticheremo mai i loro volti, sempre sorridenti e aperti a tutti noi. La grande sfida è la testimonianza quotidiana al nostro prossimo di questo popolo cosi lontano da noi, non solo chilometricamente parlando ma culturalmente, ma così possibile anche a noi, dal quale dovremmo imparare la semplicità e il sorriso che tanto aiuta nell’affrontare i normali problemi quotidiani.

Don Filippo Perin da Gambella (Etiopia) a San Domenico Savio

Guinea Bissau

Padre Eliseo Tacchella, Missionario Comboniano, è stato tra noi per parlarci della sua Missione in Congo

Sabato 5 aprile una trentina di persone si sono date appuntamento nella nostra Parrocchia per ascoltare dalla viva voce di un Missionario Comboniano, Padre Eliseo, la storia del Congo, ora Repubblica Democratica del Congo. Ovviamente si è parlato anche della vita che lui sta vivendo da circa trent’anni in questo Paese, di cui ben poco si sa. E' uno Stato dell'Africa Centrale, la lingua ufficiale è il francese, ma vi sono altre 4 lingue locali che si parlano nelle varie tribù. L'indipendenza gli è stata concessa il 30.06.1960 dal Belgio. E' il terzo Continente più grande per superfice, esattamente 8 volte l'Italia. Nel 1984 la popolazione raggiungeva i 30 milioni di abitanti. Nel 1907 si riducono a 15 milioni, a causa di vari massacri perpetuati nei loro confronti. La popolazione oggi si aggira sui 105 milioni di abitanti. Nel 2030 si prevede che, il 40% della popolazione giovanile mondiale sarà Africana, in un mondo europeo e non solo, dove la denatalità sta arrivando ai minimi storici al limite di un figlio per coppia. A differenza di quanto ci dicono, l'Africa non è povera ma impoverita dal deturpamento e dell'appropriamento di terre e miniere da parte soprattutto della Cina e dell’India che sfruttano giacimenti del sottosuolo importantissimi per estrazione del Coltan e del Cobalto. A questo proposito oggi sono ben 16 le bande armate nel Congo che arrivano in tutti i villaggi per presiedere le miniere. La così detta M23 è la banda più terribile di tutte. Tutto questo perché in ogni nostro telefono c'è il Coltan, un minerale che fa parte integrante dello stesso. Qui in Congo, l'estrazione costa pochissimo, la manodopera è formata da uomini, donne e soprattutto bambini e bambine di età scolare (otto anni) a cui viene impedito di andare a scuola per aiutare le famiglie a sopravvivere, compresi molti orfani di guerra che sono soli a provvedere alla loro vita. Il costo di questa manodopera è di circa tre euro al giorno. Le condizioni lavorative, sono a dir poco, schiavistiche. Per pulire i minerali dalla terra e dalle scorie passano anche un'intera giornata con le gambe immerse nell'acqua sporca e altamente inquinante. Il Coltan è addirittura più costoso dell'oro, che si trova anch'esso in abbondanza in alcune regioni del Congo. E' quindi questa, non una guerra tra tribù diverse Africane ma di cui anche noi, inconsapevolmente facciamo parte, acquistando e cambiando spesso il cellulare. Ogni tanto varie Multinazionali arrivano da più parti del mondo, recintano terreni e case, dove vivono i poveri lavoratori Congolesi per impadronirsi del sottosuolo che contiene queste grandi ricchezze. Comprano dal Governo per pochi soldi e gli abitanti sono costretti a spostarsi in altri luoghi. Purtroppo questa violenza che arriva dall'esterno del Paese, genera altra violenza. Don Eliseo ci ha ricordato una bella frase di Papa Francesco che dice: “finchè c'è speranza c'è vita” e i Congolesi questo fanno, sperano un giorno di poter vivere delle ricchezze del loro Paese e non essere impoveriti da Paesi che già hanno di che vivere. Dal 2014 Padre Eliseo lavora in Seminario per formare giovani Sacerdoti locali, in più si occupa di ragazzi di strada per farli ritornare, attraverso il lavoro, ad essere persone capaci di vivere del loro lavoro. Con il fratello e la moglie hanno approntato una Scuola di Falegnameria che dà lavoro a tutti. Il Congo ha grandi foreste e si lavora il legno soprattutto per costruire case. Si è provveduto inoltre ad attivare una Casa dove tutti possano avere, studenti e lavoratori, un tetto sotto il quale vivere. La Missione è benvoluta per tutto quello che fa dai Congolesi, meno dal Governo. Si conclude il nostro incontro, il tempo è volato e a noi la fortuna di aver conosciuto un semplice ma grande uomo, innamorato di Dio e del suo popolo più fragile.

In Brasile per amare i più piccoli.

Martedì 18 marzo Rita e Mario, missionari in Brasile, sono stati qui nella Parrocchia di San Domenico Savio per parlarci della loro esperienza a favore dell’infanzia bisognosa. Anche a Rita e Mario la vita ha riservato molte sorprese. Nel 1990, la giovane coppia di sposi con due figli piccoli parte da Verona per qualche anno di servizio missionario a favore dell’infanzia bisognosa della periferia di Quixadá (Ceará, Brasile), dove è stato costruito un asilo, fortemente voluto da S.E. Mons. Adelio Tomasin, Vescovo della diocesi, per i bambini poverissimi della periferia di quella città. Rita, maestra, diventa la direttrice dell’asilo che accoglierà bambini di 3-6 anni, provenienti da famiglie in difficoltà, che vivono situazioni di grave disagio, anche per la disoccupazione e la siccità. A Quixadá incontrano molti problemi, anche la diffidenza delle famiglie di fronte a un progetto gestito da stranieri, ma non si scoraggiano e con 17 bambini aprono la prima classe d’asilo. Poi la situazione cambia: piano piano ottengono la fiducia della gente e i numeri si gonfiano. Con il passar degli anni la scuola si ingrandisce; nel 1995 inizia la scuola elementare e nel 2001 la scuola media. Alcuni alunni hanno continuato gli studi e oggi hanno un titolo di studio e un buon lavoro. Rita e Mario sono rimasti in Brasile e, insieme ad altri missionari, portano avanti da 35 anni questo progetto d’amore per i bambini fragili, progetto basato su alcune parole-chiavi: rispetto, onestà, semplicità e fiducia; offrono loro un percorso scolastico di qualità, forniscono loro 3 pasti al giorno e li tengono lontani dalla strada e dai suoi pericoli. Questa realtà, sostenuta dall’Associazione Gaudium Onlus di Verona, oltre alla formazione scolastica, vuole educare con amore cristiano. Rita e Mario possono ritenersi soddisfatti: nonostante i loro progetti siano cambiati, hanno dedicato la vita agli ultimi e hanno seguito sempre i figli nelle loro scelte. Cosa si può offrire di più al Signore e ai fratelli?

PROGETTO QUARESIMALE

Mulino in Etiopia

Come ogni anno, nel periodo della Quaresima, il Gruppo Missionario destina le offerte dei salvadanai a dei precisi progetti. Quest’anno desideriamo aiutare Don Filippo nella sua missione in Etiopia precisamente a Ilea, per la costruzione di un mulino che aiuta le donne a macinare il grano senza doverlo pestare a mano. Per loro la polenta è il piatto principale. Contribuiamo anche noi alla realizzazione di questo semplice progetto che per loro è molto utile. Nella Chiesa della nostra Parrocchia di San Domenico Savio trovate le foto delle varie fasi della costruzione del mulino e potete prendere il salvadanaio per poi riportarlo la Domenica delle Palme. Grazie
A Benghela, una chiesa senza muri. di Fabio Cortesi.

A 72 anni in Italia normalmente, dopo una vita di lavoro o per età, si è in pensione da tempo . In Angola invece un missionario salesiano, Don Luigi de Liberali, per tutti don Gigetto, diventa parroco a Benguela, sull’oceano Atlantico, al confine con il deserto che giunge in Namibia. La città è a cinquecento chilometri dalla capitale Luanda, cinquecento mila abitanti presso un importante porto. La lingua è il portoghese, che questo vicentino dagli occhi azzurri ha affinato in dodici anni nel nord est del Brasile, ma le persone sono diverse, la realtà economica è più povera. Arriva in Italia per riposare e per incontri formativi e visita la parrocchia di San Domenico Savio, dove il Gruppo missionario da tanti anni lo segue e lo sostiene nella sua attività pastorale. Arriva nel nostro Paese ed i colori cambiano: i capelli neri e crespi di migliaia di giovani divengono i radi capelli bianchi di persone che hanno una aspettativa di vita doppia rispetto a chi nasce nel sud ovest dell’Africa. Le chiese non sono affollate come invece accade in Angola: 350 cresimati nella sua parrocchia, Santa Maria dei Naviganti, 320 bambini hanno ricevuto la prima comunione e la chiesa non basta ad accogliere tutti: ci si ritrova sotto un capannone coperto di lamiera. C’è un progetto molto ambizioso che il nuovo parroco ha ricevuto in eredità: costruire una enorme chiesta che possa accogliere tanti fedeli, accanto alle scuole dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice ed ad un bosco che racchiude una grotta mariana. A don Gigetto tremano i polsi: calcola che con le donazioni delle tante ma povere famiglie serviranno quaranta anni per giungere al completamento. Chiede a tutti di impegnarsi con un euro al mese. Ai più ricchi chiede cinque euro al mese. La raccolta mensile corrisponde al ricavato di una questua alla Messa domenicale di una parrocchia cittadina. Eppure sorride, don Gigetto. Pensa e dice: ‘ Se la Madonna vorrà, troverà lei i soldi per i mattoni’, e gli viene in mente Don Bosco, le sue fatiche per realizzare opere cercando denari salendo scale impervie fino alla edificazione richiesta dal Papa del Sacro Cuore di Roma che ora con la statua dorata di Cristo benedice quanti giungono alla Stazione Termini di Roma. Ride, Don Gigetto, cosciente che non gli sono concessi altri quaranta anni di vita per vedere realizzato il sogno di una comunità povera e viva ma certo di farne parte. Tanta fede, ci dice, si respira nei riti e nell’impegno dei laici che animano tredici cappelle, organizzano la carità ed i gruppi di preghiera. Nella miseria non mancano i furti, per fili di ferro o di rame si distrugge il lavoro ed il sacrificio di tanti, ma non ci si perde d’animo. Danzano i giovani e gli anziani per ringraziare dei doni sacramentali, curano il vestire rituale, preparano con il canto le liturgie e sorridono. Il noviziato salesiano accoglie decine di giovani, che accolgono la vocazione per il servizio ai loro coetanei e l’annuncio gioioso della fede. La missione salesiana si ravviva in una popolazione nella quale le nuove generazioni sono maggioranza, insegna una professione, opera per lo sviluppo sociale ed economico ma soprattutto intende consegnare il senso del motto di Don Bosco: ‘ Da mihi animas’. Lo fa, come don Gigetto, predicando sulle strade dove le persone si uniscono di fronte ad una immagine mariana per cantare, nei campi di gioco dei ragazzi, allagati quando piove al punto di divenire naturali piscine, sulle spiagge, ripulite dai rifiuti per rendere decorose per le liturgie. Gli occhi del missionario ci guardano, ma si nota come lo sguardo corre lontano, Ci parla in italiano, ma gli sfuggono termini portoghesi. Si emoziona parlandoci della sua gente e del sogno di una grande chiesa che la accolga. Serviranno meno di quaranta anni, Don Gigetto, per sentire nelle mura echeggiare canti di festa. Serviranno meno anni perché la gioia è contagiosa e giunge anche in una parrocchia di periferia che ti incoraggia ed insieme a te rende grazia per quanta bellezza si manifesta anche nella povertà. Chi volesse unirsi al sostegno di questo progetto potrà contattare il gruppo missionario di San Domenico Savio.

Notizie di fine anno scolastico
da parte di sr Ginetta Aldegheri da Betlemme:

Testamento di Madre Maria Scremin

Canossiana missionaria in India

Don Gigetto è diventato parroco.

Don Luigi De Liberali, missionario salesiano in Angola è diventato parroco della Parrocchia di Nostra Signora dei Naviganti a Benghela, ecco l'abbraccio con Mons. Antonio Jaca.

Notizie dall'Etiopia

Ottobre 2025 Carissimi amici come state? Spero bene, abbiamo appena celebrato domenica scorsa la Giornata Missionaria Mondiale, con il titolo “Missionari di Speranza tra le genti”, una domenica all’anno per ricordarci delle missioni in giro per il mondo, la realtà che siamo tutti una grande famiglia e ci prendiamo cura gli uni degli altri. Anche la nostra parrocchia di Lare ha partecipato alla giornata missionaria e quello che abbiamo raccolto, 10 euro e un sacco di granoturco, insieme alle altre parrocchie di Gambella, lo daremo per la solidarietà per le altre Chiese del mondo. Domenica 19 ottobre ad Addis Abeba, i Salesiani hanno festeggiato i 50 anni del loro arrivo in Etiopia, nel 1975. C'è stata una grande celebrazione al mattino con il Cardinale BerhaneYesus, poi un bel programma di conoscenza di tutto quello che hanno fatto i salesiani in Etiopia e di ringraziamento ad alcuni salesiani che sono qui da tanto tempo, come il sig. Cesare Bullo, proprio uno dei primi salesiani ad arrivare. E infine un bel pranzo nella nostra casa di Mekanissa. Un grazie a Dio per tutti questi anni e uno sguardo al futuro per continuare meglio nel servizio ai giovani e a Dio. Domenica 12 ottobre abbiamo celebrato la Festa della nostra parrocchia a Lare, dedicata a san Daniele Comboni, che era il 10 ottobre: abbiamo preparato la festa nelle settimane prima, poi quella domenica una grande celebrazione con 10 battesimi, la benedizione dei catechisti per l’inizio dell’anno pastorale e il ricordo dei mio 25° di sacerdozio, fatto in questa bella occasione. Tanti canti, danze, preghiere per circa tre ore, poi fuori dalla chiesa altre danze e canti, con una bella scenetta sulla vita di san Daniele Comboni e infine un bel pranzo con un regalo ai vari gruppi: un kg di caffè e due kg di zucchero per continuare la festa insieme. Intanto sono ripartite a pieno ritmo tutte le attività della nostra parrocchia, abbiamo iniziato i nostri 6 asili a Lare, con i maestri James e Mary, a Gok con Simon e Martha, a Kubri con John e James, a Pilual con Peter e Sara e a Thia Jak con William e a Quanual con Gabriel. I bambini sono quasi 600, tutti si iscrivono, poi vengono a scuola portando anche il fratellino o la sorellina più piccola e così si moltiplicano… per la gioia dei maestri. Molti arrivano presto alla mattina, con tanta voglia di stare insieme, di imparare e di giocare. Due ore di lezione, poi una bella pausa con biscotti e succo di frutta e poi ancora un’ora di lezione fino alle 12. E’ ripartito l’oratorio pomeridiano mentre per la libreria alla sera stiamo aspettando che la scuola superiore di Lare inizi a pieno ritmo, perché ancora ci sono dei problemi. La grande Messa della domenica con preghiere, canti, danze, per più di tre ore, continua sempre bene e con grande entusiasmo, con il catechismo dei più piccoli durante le letture, mentre il catechismo dei più grandi viene fatto dopo la Messa, infine abbiamo gli incontri del sabato per il coro e i chierichetti. Abbiamo iniziato da qualche settimana un incontro sulla Parola di Dio con le donne e le mamme nelle varie capanne, a turno ogni mercoledì in una capanna diversa ci si trova per leggere il Vangelo della domenica, condividere le riflessioni e la fede e pregare insieme e alla fine un po’ di the con biscotti. Alla domenica, dopo la mia riflessione durante la Messa, una delle donne che ha partecipato all’incontro durante la settimana fa anche lei una riflessione sul Vangelo, una seconda omelia molto apprezzata. Anche nelle cappelle di Gok, Kubri, Pilual e Thiajak e Quanuel è ripresa la santa Messa e il catechismo, abbiamo incontrato i vari catechisti che seguono le cappelle, sono pieni di entusiasmo e di nuovi progetti per le loro chiesette. In queste settimane abbiamo la visita di un nostro graditissimo amico e benefattore, Natalino Lettig, che da anni sta portando avanti un bel progetto per i bambini di Ilea e l’intera missione, ora seguita dal sacerdote locale don Aballa, un grazie di cuore per tutto il bene che sta facendo. Ecco infine, per cosa lavoriamo, per far provare alla gente la nostalgia di Dio, nostalgia di avere una amicizia con Lui, di poter incontrarsi insieme e pregare, di conoscerlo di più, di avere fede. Un ricordo reciproco per tutti nella preghiera a presto Abba Filippo

Giugno 2025 Ciao Marina, come stai? Spero bene, vi volevo ringraziare per la sempre generosa offerta che ci avete mandato in questi giorni per la nostra missione. Vi ringrazio moltissimo per la vostra passione missionaria, il lavoro che fate nei mercatini per i missionari per aiutare la nostra gente. Grazie di cuore. Ancora un paio di settimane e chiuderemo gli asili che abbiamo nella nostra parrocchia di Lare, invece abbiamo appena celebrato a Pentecoste le cresime, il nostro vescovo Roberto, insieme a delle suore è venuto domenica ed è stata una bellissima festa. Ancora un grazie a te e a tutto il gruppo missionario della vostra parrocchia. Un abbraccione ciao Abba filippo

Maggio 2025 Carissimi amici, come state? Spero bene, sabato scorso 24 maggio abbiamo festeggiato Maria Ausiliatrice, grande festa per i salesiani. Fin dall’inizio della sua vita, don Bosco è stato accompagnato dalla presenza di Maria, che lo ha sostenuto e aiutato. Don Bosco avrà sempre una grande riconoscenza per Maria e dopo di lui anche tutti i salesiani hanno sempre avuto una devozione particolare per Maria. Anche noi a Lare abbiamo la nostra Madonna (foto), e ci richiamiamo spesso a lei, guida nel nostro cammino di fede e nostra seconda mamma. Abbiamo appena finito di pregare per la pace nella nostra regione di Gambella, che durante il mese di maggio, sono scoppiati vari scontri a fuoco nella regione sud sudanese proprio al di là del confine nostro. L'instabilità politica e militare che è presente in questi mesi in tutto il Sud Sudan, ha raggiunto anche la nostra regione. Moltissime famiglie profughe hanno ricominciato ad arrivare in Etiopia, stanno già pensando di aprire un nuovo campo profughi vicino al confine, nella città di Matar. Non è mai finita... Chiediamo a Dio questo grande dono della Pace. Quest’anno le piogge sono arrivate in ritardo, dopo una prima avvisaglia a fine aprile, abbiamo avuto un mese di maggio senza piogge. Solo questa settimana ha piovuto abbondantemente e tutti hanno cominciato a seminare il granoturco, qui l’alimento principale è la polenta. Confidiamo che le piogge continuino. Dopo il dono della Pace, chiediamo il dono della pioggia. Le attività della nostra parrocchia continuano: la domenica dopo Pasqua abbiamo avuto degli incontri con i Testimoni di Gesù risorto, alcuni passati, come san Daniele Comboni e santa Bakhita, altri recenti, come Don Jakob, sacerdote nuer e don David, sacerdote indiano, due nostri catechisti Marta e Paolo, tutti hanno raccontato la loro storia e come sono arrivati alla fede e cosa vuol dire oggi per loro credere in Gesù Risorto. Infine ci stiamo preparando al giorno di Pentecoste, l’8 giugno, dove avremo la presenza del nostro Vescovo Roberto per alcune cresime. Anche il lavoro nelle nostre cappelle va avanti, Pilual, Kubri, Gok, Thiajak e Quanual, con la presenza, la Messa, il catechismo, i sacramenti, alcune opere sociali di aiuto per la comunità. Siamo finalmente riusciti a scavare un nuovo pozzo nel villaggio di Akobo, proprio sul confine con il Sud Sudan, nel mese di febbraio avevano avuto anche una epidemia di colera. In questo mese la macchina è riuscita a passare il fiume e hanno scavato un bel pozzo nuovo di acqua pulita e potabile per il villaggio intero. Grazie di cuore ai nostri benefattori che hanno sostenuto questo prezioso progetto. Alcune belle notizie: siamo tutti molto contenti del nuovo Papa Leone 14, un religioso molto preparato, ma anche un missionario, vicino alla gente. Lo ricordiamo e lo accompagniamo nel suo importante compito di guida della Chiesa Cattolica. Abbiamo avuto la visita del nostro Ispettore abba Hailemariam a Gambella per qualche giorno e anche della Superiora delle Suore legate ai salesiani, dall’India. Visite di incoraggiamento e di futuro. I nostri sacerdoti del Vicariato hanno fatto gli esercizi spirituali per una settimana nella città di Hawassa, un tempo di riposo e rigenerazione per tutti loro. Concludo con una preghiera di santa Bakhita, originaria del Sudan: “O Signore, potessi io volare laggiù, presso la mia gente e predicare a tutti a gran voce la Tua bontà, oh, quante anime potrei conquistarti! Fra i primi, la mia mamma, il mio papà, i miei fratelli, la mia sorella ancora schiava… tutti i poveri dell’Africa, fa o Gesù, che anche loro ti conoscano e ti amino e si vogliano bene!” Un saluto a tutti di cuore e una preghiera per voi da Lare. Abba Filippo

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